Paolo Repetto

Paolo Repetto

Location: Italy

Born in 1968 in Lavagna, Italy. His works deal with the empty place – the absence and presence – which takes possession of all places built by man and for man; abandoned places by means of an evocative interpretation become existential
sets. The author searches and attentively selects these sets which correspond to his need for specific peculiarities. Once found, he begins his work as director and artist and creates a stratification of the elements: vivid coloures, dimmed
red lighting, dark corners and hints of figures – they are almost ghost-like which guide one from empty to full memories. However, his work needs one last step to be alive and complete: The observer must make space between restlessness and
menacing uneasiness to completely realize the work with his personal interpretation.
Awards in Italy: 2011 "CHROMIC", prize for contemporary art, Bibbiena. 2012 "Nocivelli", prize for contemporary art, honourable mention, Brescia; "ARTWALL",
contemporary art prize, Alexandria. 2013 "Show of Tigullio", prize for contemporary art, Economic Society of Chiavari


Portfolio:

Presenze

Il tempo è la materia delle opere di Paolo Repetto, esse traggono origine da quel vuoto dell'assenzapresenza che si impossessa della totalità di quei
luoghi costruiti dall'uomo e per l'uomo, vengono abbandonati , e attraverso l'interpretazione evocativa , diventano contenitori esistenziali. L'autore
cerca e seleziona attentamente ,nel suo territorio, set che rispondono alle caratteristiche specifiche richieste e lì inizia una vera e propria opera di
regia e di stratificazione di elementi: colori accesi, luci deboli,angoli bui e presenze accennate ed impalpabili che conducono dal vuotomemoria al
pienomemoria. Tuttavia l'opera, per essere viva e completa, necessita di un ultimo passo: il fruitore deve farsi largo tra inquietudini e malesseri
minacciosi al fine di completare il tutto con la propria interpretazione.

Presenze “Presenze”

Il tempo è la materia delle opere di Paolo Repetto, esse traggono origine da quel vuoto dell'assenzapresenza che si impossessa della totalità di quei
luoghi costruiti dall'uomo e per l'uomo, vengono abbandonati , e attraverso l'interpretazione evocativa , diventano contenitori esistenziali. L'autore
cerca e seleziona attentamente ,nel suo territorio, set che rispondono alle caratteristiche specifiche richieste e lì inizia una vera e propria opera di
regia e di stratificazione di elementi: colori accesi, luci deboli,angoli bui e presenze accennate ed impalpabili che conducono dal vuotomemoria al
pienomemoria.Tuttavia l'opera, per essere viva e completa, necessita di un ultimo passo: il fruitore deve farsi largo tra inquietudini e malesseri
minacciosi al fine di completare il tutto con la propria interpretazione.

Presenze “Presenze”

Il tempo è la materia delle opere di Paolo Repetto, esse traggono origine da quel vuoto dell'assenzapresenza che si impossessa della totalità di quei
luoghi costruiti dall'uomo e per l'uomo, vengono abbandonati , e attraverso l'interpretazione evocativa , diventano contenitori esistenziali. L'autore
cerca e seleziona attentamente ,nel suo territorio, set che rispondono alle caratteristiche specifiche richieste e lì inizia una vera e propria opera di
regia e di stratificazione di elementi: colori accesi, luci deboli,angoli bui e presenze accennate ed impalpabili che conducono dal vuotomemoria al
pienomemoria.Tuttavia l'opera, per essere viva e completa, necessita di un ultimo passo: il fruitore deve farsi largo tra inquietudini e malesseri
minacciosi al fine di completare il tutto con la propria interpretazione

Presenze “Presenze”

Il tempo è la materia delle opere di Paolo Repetto, esse traggono origine da quel vuoto dell'assenzapresenza che si impossessa della totalità di quei
luoghi costruiti dall'uomo e per l'uomo, vengono abbandonati , e attraverso l'interpretazione evocativa , diventano contenitori esistenziali. L'autore
cerca e seleziona attentamente ,nel suo territorio, set che rispondono alle caratteristiche specifiche richieste e lì inizia una vera e propria opera di
regia e di stratificazione di elementi: colori accesi, luci deboli,angoli bui e presenze accennate ed impalpabili che conducono dal vuotomemoria al
pienomemoria.Tuttavia l'opera, per essere viva e completa, necessita di un ultimo passo: il fruitore deve farsi largo tra inquietudini e malesseri
minacciosi al fine di completare il tutto con la propria interpretazione

Presenze “Presenze”

Il tempo è la materia delle opere di Paolo Repetto, esse traggono origine da quel vuoto dell'assenzapresenza che si impossessa della totalità di quei
luoghi costruiti dall'uomo e per l'uomo, vengono abbandonati , e attraverso l'interpretazione evocativa , diventano contenitori esistenziali. L'autore
cerca e seleziona attentamente ,nel suo territorio, set che rispondono alle caratteristiche specifiche richieste e lì inizia una vera e propria opera di
regia e di stratificazione di elementi: colori accesi, luci deboli,angoli bui e presenze accennate ed impalpabili che conducono dal vuotomemoria al
pienomemoria.Tuttavia l'opera, per essere viva e completa, necessita di un ultimo passo: il fruitore deve farsi largo tra inquietudini e malesseri
minacciosi al fine di completare il tutto con la propria interpretazione

Vision hysterical

Un lavoro artistico svolto presso alcune delle città di cultura, politica, religione più importanti nel panorama mondiale. Nelle agorà e luoghi di culto di vari popoli l'artista si impossessa di simboli costruiti dall'uomo per l'uomo nascondendoli all'occhio e trasferendo al loro posto il congegno meccanico dal nome
ordigno bellico. Il lavoro si presenta al fruitore come un immagine che interroga e che spazia in contenuti inverosimili mettendo a soqquadro i valori del vero e del falso, alludendo a basi ambigue nella fotografia contemporanea. Lo spettatore viene trascinato in una visione grottesca innaturale, ma con contenuti profondi dove il vivere viene diviso in bellezza e autodistruzione, bene e male, stupore e incredulità.

Vision hysterical “Vision hysterical”

Un lavoro artistico svolto presso alcune delle città di cultura, politica, religione più importanti nel panorama mondiale. Nelle agorà e luoghi di culto di vari popoli l'artista si impossessa di simboli costruiti dall'uomo per l'uomo nascondendoli all'occhio e trasferendo al loro posto il congegno meccanico dal nome
ordigno bellico. Il lavoro si presenta al fruitore come un immagine che interroga e che spazia in contenuti inverosimili mettendo a soqquadro i valori del vero e del falso, alludendo a basi ambigue nella fotografia contemporanea. Lo spettatore viene trascinato in una visione grottesca innaturale, ma con contenuti profondi dove il vivere viene diviso in bellezza e autodistruzione, bene e male, stupore e incredulità.

Vision hysterical “Vision hysterical”

Un lavoro artistico svolto presso alcune delle città di cultura, politica, religione più importanti nel panorama mondiale. Nelle agorà e luoghi di culto di vari popoli l'artista si impossessa di simboli costruiti dall'uomo per l'uomo nascondendoli all'occhio e trasferendo al loro posto il congegno meccanico dal nome
ordigno bellico. Il lavoro si presenta al fruitore come un immagine che interroga e che spazia in contenuti inverosimili mettendo a soqquadro i valori del vero e del falso, alludendo a basi ambigue nella fotografia contemporanea. Lo spettatore viene trascinato in una visione grottesca innaturale, ma con contenuti profondi dove il vivere viene diviso in bellezza e autodistruzione, bene e male, stupore e incredulità.

Vision hysterical “Vision hysterical”

Un lavoro artistico svolto presso alcune delle città di cultura, politica, religione più importanti nel panorama mondiale. Nelle agorà e luoghi di culto di vari popoli l'artista si impossessa di simboli costruiti dall'uomo per l'uomo nascondendoli all'occhio e trasferendo al loro posto il congegno meccanico dal nome
ordigno bellico. Il lavoro si presenta al fruitore come un immagine che interroga e che spazia in contenuti inverosimili mettendo a soqquadro i valori del vero e del falso, alludendo a basi ambigue nella fotografia contemporanea. Lo spettatore viene trascinato in una visione grottesca innaturale, ma con contenuti profondi dove il vivere viene diviso in bellezza e autodistruzione, bene e male, stupore e incredulità.