Location: Italy
Clara De Santis nasce a Salerno, ove risiede.
Si diploma al Liceo Artistico col massimo dei voti, poi consegue gli attestati: ”Operatore Tecnico del rilievo dei Monumenti” e ”Stilista e modellista nel campo della moda”.
Da giovane lavora come arredatrice d’interni.
Dal 1995 al 2003 realizza falsi d’autore (collezione privata).
Si presenta al pubblico per la prima volta nel 2004
e ottiene un riconoscimento. Nel 2015 diventa socio dell’Associazione Varaggio Art e partecipa attivamente a varie collettive di pittura tra Savona e Varazze riscuotendo consensi ed un premio alla carriera.
Espone alla prestigiosa mostra “Spoleto Arte”, curata dal Prof. Vittorio Sgarbi, una serie di coinvolgenti dipinti, ricevendo apprezzamenti dalla critica e dal pubblico, per il suo estro creativo e originale.
Partecipa alla Biennale Milano International Art Meeting, presso Spazio Tadini.
Si fa notare a Palazzo Giustinian–Faccanon, durante l’evento “Spoleto incontra Venezia” curata dal critico d’arte Vittorio Sgarbi.
Collettiva di Mostra Internazionale Arte Contemporanea, “Art Pro 2015” a San Donà di Piave (VE).
Partecipa al Primo Premio Internazionale della Cultura.
Artista selezionata dal Prof. Vittorio Sgarbi, per l’evento “Panorama d’Italia” presso la Sala Rossa del Teatro Politeama, di Palermo.
Riconoscimento Artista dell’Anno 2015.
Arriva alla selezione finale degli Alti Riconoscimenti al Merito Premio “Apollo Dionisiaco” 2015 (II edizione – Roma).
Prestigiosa targa “Primo Premio Internazionale Antonello da Messina”.
“Protagonista a Hollywood” con video-esposizione a Hollywood.
Arte States a Manhattan e Washington.
Socia di Ea Gallery Club.
Mostra natalizia presso il ristorante “Ai Navigli” a Padova.
Riceve a Cesenatico, il Trofeo Mercurio d’Oro per l’Arte.
Assegnato a Taranto il Trofeo Artista Sinestetico 2016.
Assegnato a Cannes il Trofeo“1° Grand Prix des Arts Visuels 2016.
Riconoscimento di Ambasciatore dell’Arte nel Mediterraneo 2016 dell’Accademia Internazionale dei Dioscuri e targa Gran Premio Città di Dubrovnick 2016.
Collettiva di pittura “Artista nella Storia”, presso la Civica Galleria d’Arte moderna di Monreale.
Attestato di stima e merito per la qualità superiore delle opere, conferitole dal critico d’arte Guido Folco, in occasione della mostra “Stazione per viaggiatori di idee”, presso Seven’s Bo di Bologna.
Artista selezionata dal Prof. Vittorio Sgarbi, vincitrice del Premio Mostra Caput Mundi Arte Roma –Palazzo Ferraioli–, durante l’evento Arte Salerno 2016 I Premio Internazionale di Arte Contemporanea -Palazzo Fruscione-.
Presente una sua opera nel Catalogo dedicato allo spettacolo di Vittorio Sgarbi “Caravaggio”.
Premiata durante l’evento I Triennale dell’Arte contemporanea - Verona - con menzione speciale di Vittorio Sgarbi.
Premiata al Premio Internazionale Spoleto Festival Art 2016, con mostra internazionale itinerante: Spoleto, Siena, Perugia, Milano, Roma.
Assegnato a Cesenatico 10° Premio Biennale arti visive Trofeo La Vela d’Oro per l’arte 2016.
Sua Mostra Personale dal titolo “Bellezze Immortali” presso Milano Art Gallery di Bassano del Grappa (VI).
Mini personale nella mostra Spoleto Arte, a cura del Prof. Vittorio Sgarbi, presso il Palazzo Leti Sansi.
Conferito Premio “Trofeo Internazionale Arte Impero ”Parigi-Vienna-Roma con targa di merito artistico 2016.
Fiere cui ha partecipato: Arte Piacenza,Artparma, Arte Cremona e Vernice Art Fair Forlì.
Prima Triennale dell’Arte contemporanea 2016, presso il Palaexpo di Verona.
“Lo sguardo realista e generoso di Clara De Santis si posa su soggetti quotidiani, su episodi comuni che portano con sé la poesia della verità ed il lirismo della semplicità.
Ogni sua opera è realizzata con rara maestria esecutiva”. Artitalia Edizioni
“Una stesura di velate cromie definisce il legame romantico delle sue espressioni memoriali, suggerite da ambientazioni e suggestioni intuitive”. Jean Charles Spina
“Resa e definizione del disegno, accuratezza dei dettagli (muscolatura, ombre, fili di capelli) colpiscono immediatamente il fruitore che ne rimane coinvolto e compiaciuto”.
Caterina Randazzo
“Grazie al suo talento visionario e all’amore per le tinte, l’opera si compie ancor prima che i colori traccino le direzioni e i campi di forza che serviranno a dare un senso al soggetto raffigurato”. Tatiana Carapostol
“La sua arte incanta e stupisce per la sua profonda liricità, espressione del suo raro e profondo talento”. Sandro Serradifalco
“Le sue opere esaltanti per contenuti e per la forza espressiva, si contraddistinguono per la straordinaria sensibilità. L’armonia del gesto e la rara creatività danno vita a racconti visivi che si propongono al fruitore con impeccabile raffinatezza stilistica”.
Paolo Levi
- La De Santis non è e non vuole essere un’illusionista dell’arte e non le interessa creare “giochi di prestigio pittorici” per stupire e sorprendere il fruitore.
La sua è autentica poesia di sentimenti. Il linguaggio espressivo è integrato e arricchito da metafore e messaggi di alto spessore.
La sua arte si rispecchia con la significativa riflessione di Mary Schmich: “La buona arte è quella, che ti lascia entrare da tante angolazioni diverse e uscire con tante prospettive diverse”.
Il suo stile è lineare, pulito,essenziale,raffinato, elegante e ricercato in ogni minimo dettaglio. La sua produzione artistica si caratterizza per l’incisiva ed energica espressività dei soggetti elaborati.
Il suo modo di fare arte ben si sposa anche con l’affermazione dello storico Andrè Malraux: “Che cosé l’arte? E’ ciò per cui le forme diventano stile”. -
Dott.ssa Elena Gollini
Affronta il tema attuale dei “nuovi poveri”, del disagio sociale, della mancanza di lavoro ma anche della istituzione della famiglia, oggi sempre più in pericolo (stralcio di manifesto sul muro).
La composizione è piramidale il cui vertice è segnato dalla testa dell’uomo che si accinge
ad intonare una melodia per attirare i passanti. Possiamo quasi sentire le sue dita sfiorare le corde. Scelta appropriata per sottolineare anche la gerarchia all’interno di una famiglia tradizionale.
Abbiamo: il capofamiglia, in posizione sovrastante rispetto alle altre figure; la figlioletta e la moglie, l’una accanto, l’altra appoggiata alle sue gambe, in segno di sottomissione ma
anche di bisogno di protezione, di sostegno morale ed economico. Infine c’è il cane, simbolo di fedeltà, posto alla sinistra della donna per bilanciare l’intera composizione. Il movimento apparente è dato solo agli estremi della scena, dall’alano che appare agitato con le fauci in vista e dalla mosca che sta per terminare il volo sul mucchietto di foglie posto ai piedi della bambina.
“L’apparenza inganna”, quale migliore espressione per comprendere l’opera?
Si tratta di un noto proverbio, piuttosto ricorrente nel linguaggio quotidiano, spesso citato per valorizzare o denigrare qualcuno e usato anche in tono scherzoso.
Significa nello specifico quel che appare dal di fuori, che si mostra alla vista e che non corrisponde poi alla realtà, alla sostanza.
Si riduce a puro aspetto esteriore.
Nell’accezione più negativa possiamo parlare di illusione, falsità.
Analizzando l’opera notiamo anzitutto una bellissima bionda che con la sua prorompente fisicità, scompone la struttura geometrica in cui apparentemente è posta.
I suoi occhi, i lineamenti del volto, le labbra, il sorriso sensuale e malizioso accennato, l’acconciatura, sin anche i nei disegnati sul corpo e quello così familiare e civettuolo sulla guancia destra, ci fanno pensare a Marylin Monrooe.
Ma è davvero lei o è solo “apparenza”?
Primo dipinto di arte sacra che va ad arricchire la variegata produzione artistica della De Santis. Particolare che salta immediatamente all’occhio è la singolare corona di spine che circonda il capo del giovane Cristo raffigurato.
Notiamo infatti che essa a destra si interrompe, per far posto ad una corona di alloro adorna di piccole rose rosse.
Altro interessante dettaglio sono le lingue di fuoco che sembrano ardere tra le ciocche dei lunghi capelli.
Il calice d’oro al centro del quadro, prende il tradizionale posto del cuore trafitto di spine.
Il panno rosso appoggiato alla spalla ci ricorda la tunica, quindi la Passione del Cristo condannato a morte.