Location: Italy
www.michelamiricicappa.it
Born in Premosello Chiovenda (Italy) in 1969, after graduating from high school science and favoring an innate passion for drawing accompanied by artistic and creative talent, she graduated in Architecture from Milan Polytecnic in 1995.
She lives in Omegna (Italy), where she is a professional freelance architect.
In 2003 she started attending a painting course becoming a student of the painter Gilberto Carpo.
Thanks to the master's lessons, for his advice and tecnical learning, gradually she begins to find a way to express creatively, developing her own language and her own artistic expression.
Nata a Premosello Chiovenda nel 1969, dopo aver conseguito la maturità scientifica ed assecondando un'innata passione per il disegno accompagnata da doti artistico-creative, si laurea in architettura al Politecnico di Milano nel 1995.
Vive da sempre ad Omegna, dove esercita la professione di architetto libero professionista.
Autrice del libro “Ambiente e sistema edilizio negli insediamenti walser di Alagna Valsesia, Macugnaga e Formazza” (Quaderni di cultura alpina - n. 55 - Priuli & Verlucca editori, Ivrea, 1997), riccamente corredato da disegni e rilievi eseguiti a china dall'autrice stessa, nell'anno 2001 compie un viaggio di studio e ricerca nella porzione svedese dell’artico europeo, finalizzato alla redazione di documentazione fotografica e tavole grafiche a corredo del libro “La casa saami. Antropologia dello spazio domestico in Lapponia” (G. Ligi, Il Segnalibro Editore, Torino – 2003).
Nell'anno 2003 comincia a frequentare un corso di pittura diventando così allieva del pittore omegnese Gilberto Carpo. Grazie alle lezioni del maestro, ai suoi consigli e agli apprendimenti tecnici, inizia gradualmente a trovare la strada per esprimersi creativamente, elaborando un proprio linguaggio ed una propria espressione artistica.
Mostre personali:
2011 “UN ARTISTA A PALAZZO”, Palazzo di città – Verbania Pallanza (VB)
Mostre collettive:
2007 “IMPARANDO A DIPINGERE”, Sala del Carrobio – Omegna (VB)
2008 “11a COLLETTIVA DI PITTURA”, P.zza Martiri – Oleggio (NO)
2009 “LA COLLETTIVA”, Effebi Arte – Verbania Intra (VB)
2009 “L'ATTIMO METAFISICO DELLA FIGURAZIONE”, Mostra virtuale collettiva, Bluarte.it
2010 “I MILLE VOLTI CHE SIAMO”, Villa Caccini – Omegna (VB)
2011 “IMPARANDO A DIPINGERE”, Ex Biblioteca Civica – Omegna (VB)
2011 “È FORSE MORTA LA PITTURA?”, LaborArt – Piedimulera (VB)
2011 “È FORSE MORTA LA PITTURA?”, Mostra virtuale collettiva, Bluarte.it
2012 “POST-AVANGUARDIA ITALIANA: POP SURREALISM”, Salotto dell’Arte – TORINO
2012 “RASSEGNA D’ARTE DI S.ORONZO”, Galleria d’arte “La Chimera” - LECCE
partecipazione su invito, in videoproiezione con 10 opere
2012 “PREMIO MARE NOSTRUM MEDITERRANEO 2012”, esposizione opere premiate, Caffè letterario “Il Giulietti” - MESSINA
Concorsi:
2009 “IL GIORNO DEL MERCATO”, Borgo antico di Montorfano, Comune di Mergozzo (VB)
- Primo Premio sezione amatoriale e Secondo Premio Speciale giuria dei pittori -
2010 “GIORNO DI FESTA”, Borgo antico di Montorfano, Comune di Mergozzo (VB)
- Primo Premio sezione amatoriale e Primo Premio Speciale giuria dei pittori -
2012 “14° CONCORSO AD-ART” - Terza classificata Premio della Critica -
2012 “15° CONCORSO AD-ART” - Seconda classificata Premio Artisti -
- Terza classificata Premio della Critica -
2012 “PREMIO MARE NOSTRUM MEDITERRANEO EDIZIONE 2012”,
Ass. Cult. Accademia Euromediterranea delle Arti, MESSINA - Menzione speciale -
“Conosco Michela Mirici Cappa, nel suo nascere. La conosco nella sua tenacia, nella sua crescita e per le sue titubanze e sempre attenta nel raccogliere suggerimenti.
Ad oggi posso dire il suo avvio è tracciato. Le sue ultime opere sono la testimonianza del suo pensiero e del suo aver appreso sicurezza nel dare impronta al linguaggio, come impostazione della sua anima, delineando altresì il suo dire, il suo raccontare.
Trasporto visivo fra realtà e fantasia, o meglio, tra surrealismo e realismo. Queste sono le sue ultime fatiche, senza mai separare l’unità formale: quasi un racconto che ci porta dentro e fuori. Due facce, due identità non separate ma costruite con semplicità e naturalezza, con armonia e sfuggevole ricchezza di elementi; un assorbimento magico nutrito da emozioni che si dipana su piani diversi la superficie della struttura, con profusione di elementi nella natura morta, depositati lievemente nello spazio compositivo.
Lo slancio acceso ed infervorato del gesto, della danza, è un ulteriore conferma dei due aspetti che distinguono la narrazione di Michela. Sono appunti appassionati. Non vi è dubbio sulla puntualità del suo pensiero. Vi è comunque un dentro ed un fuori; è come ricercare nel profondo nascosto e nell’imponderabile: un appuntamento fra sé stessa e la sua anima. Rimane comunque, un collante fra contenuto e forma.
Molto attenta a non uscire dall’armonica interpretazione delle sue istanze pittoriche, fedele con sé stessa, senza nulla concedere alla casualità. Un impegno misto a passione, che porterà Michela a obbiettivi futuri.”
(Gilberto Carpo)
“L’invisibile dentro il figurativo di Mirici Cappa rilascia sensazioni indefinite, reminiscenze del passato, situazioni musicali. Pennellate decise per un pacata espressività, quasi sonorità scultoree intrise di un simbolico contemporaneo. La luce, tonale e sintetica, tornisce i volumi delle forme vegetali in un trasporto di estasi accademica accarezzata, a sua volta, da un improvviso lampo chiaroscurale proveniente dallo sfondo paesaggistico, è una natura che lambisce l’armonia della tavolozza unendo tepore e severità. Ciò che esiste nell’ispirazione è nella realtà un plusvalore di sensualità, un eros ghiacciato eppure, così dilagante in quel rosso caldo che agisce, arrampicandosi in modo vitale e irrequieto, nell’interiorità. Un risucchio dentro il ricordo e dentro la tela corpi, luci, emozioni, corrono su una lama: da un lato una lucida immaginazione, dall’altro il vissuto nell’impressione istantanea di spazi netti e razionali”.
(Antonella Iozzo in “L’attimo metafisico della figurazione”, Bluarte.it - 2009)
“Una sequenza d’immagini rende intrigante l’irrompere dell’immaginario di Mirici Cappa, spesso attraversato da echi narrativi e poetici. Con forza lirica e finezza psicologica, l’artista inventa situazioni sfuggenti a inquadrature statiche, che aspirano a cogliere una temporalità non scalfita dalle contingenze. Un eterno rimando impregnato da una forte valenza energetica si apre alla molteplicità del reale, una creazione vicina alla parte impulsiva dell’essere umano che sembra condurre all’incontro con la verità nella caduta di senso che catalizza lo sguardo.”
(Antonella Iozzo in “È forse morta la pittura?”, Bluarte.it - 2011)
“... alle evocazioni di Michela Mirici Cappa, prosecutrice di una realtà surrealizzata e ricondotta ad essa per mezzo del contenuto, ridestato nell’esattezza formale, nell’armonia dell’effimero.”
(Andrea Domenico Taricco in “Post-Avanguardia italiana: Pop-Surrealism”,
Salotto dell’Arte – Torino 2012)
LE FIGURE, GLI OGGETTI, NEI LUOGHI di MICHELA MIRICI CAPPA
Sono fiori, gesti, fisionomie articolate nei colloqui
con le dimore d’appartenenza.
Allegorie di sorgenze surrealiste che Michela Mirici Cappa dipinge,
senza mai smarrire le significanze, mai puramente concettuali ma estese
al ciclo emozionale della raffigurazione.
Non mancano agli slanci della pittrice le armonie percettive del dire
in quel suo racconto mai scontato e sempre relazionale.
Si ha quindi un universo che passa dall’angolo all’orizzonte,
dal davanzale al paesaggio, dall’incontro di corpi e volti in uno specchio.
E’ un riflesso di continue parentesi schiuse in sillabe d’una narrazione
pensierante, di una somma e moltiplica che invade lo spazio cromatico,
suggerendo a volte equazioni malinconiche, superate poi dal colore esploso.
Mirini, quelli di Michela Mirici Cappa che solidificano tersi bersagli,
in quelle traiettorie compositive intrise di presenze e di ricordi.
La pittrice scrive pergamene da leggere, fra stasi e movimento, dal luogo
alla figura, alla cosa, all’oggetto.
Il suo calibro misura distanze annullate, nei nodi stretti del contatto,
con verità contenutiva espresso.
(Riccardo Melotti 20/10/2012)
Poetry and passion!
Dal profondo nascosto, dal più recondito ed intimo impulso, esplode dirompente lo Strappo Azzurro. Non è semplicemente la rappresentazione di una danza, ma è il simbolo di un amplesso in cui la femminilità è portata in auge: il trasporto cosmico, la spinta primordiale che lega l’uomo alla donna nella sintesi della vita.
Sorge dal buio lo strappo che nasce dal mistero, come un magma vulcanico che fuoriesce dalle viscere della terra o dalle pieghe dell’inconscio, collocandosi sul piano formale, e nel contenuto, una poetica di armonica visione.
(Gilberto Carpo)
L’abbraccio nella danza dentro e fuori dalla cornice: è l’eros che travalica, che fuoriesce nel tango della passione umana.
Spinte musicali ammiccanti nella romantica visione degli elementi deposti: strumento musicale, fiori.
...Legami di una avvincente atmosfera di complicità, di lirica creazione.
Una musicalità deposta lievemente nello spazio compositivo
(Gilberto Carpo)
“Natura morta con l'isola di San Giulio”
Una inquadratura surreale, quasi visionaria, la natura morta in primo piano coglie l’immediato ... il grazioso, il vezzoso, poi risucchia e accompagna l’osservatore: non a scendere le scale ma a scivolare sino all’isola composta nella geometria dell’anima.
(Gilberto Carpo)
“Da un lato una lucida immaginazione, dall’altro il vissuto ...” sostiene Antonella Iozzo nella presentazione della mostra sulla rivista BluArte.
Perfettamente d’accordo con questa considerazione: le due parti si compendiano passando attraverso la cornice, composizione che si dipana con poetica soluzione.
Gli elementi: mele, uva, panneggio ... un rigoglioso omaggio alla natura e alla vita.
(Gilberto Carpo)
Una allegoria? Forse qualcosa in più, una trasposizione, un gioco, una magia.
I funghi dal tavolo vengono risucchiati dalla tela, come una calamita, un vortice, attratti dall’animo creativo di Michela.
Ma ciò che sorprende e che puntualizza l’immagine è il pennellopuntato sulla tela: ad un tratto si ferma, si blocca, accentuando e donando all’opera un plusvalore, arricchendo ulteriormente la forma, fondendo colori, spazio ed oggetti in una brillante esecuzione.
(Gilberto Carpo)
Le mie opere nascono sempre in modo spontaneo, istintivo, e rappresentano spesso un inno alla vita e a quanto di positivo ci circonda.
Sono permeate di “musicalità, di lirica creazione” (Gilberto Carpo).
Questo dipinto, al contrario, nasce in un momento di rabbia e di sgomento di fronte alla presa di cos...cienza della crisi ormai innegabile che attanaglia la nostra società.
Come afferma Adriano Alessi “i rivolgimenti contemporanei investono l’intero palinsesto socioculturale e si traducono in autentica crisi della cultura (...) All’uomo interiore, che si nutre di valori culturali e spirituali, si contrappone un’umanità assetata di effimero, di emozioni anche violente, ma senza spessore e profondità.”
Ecco allora che nasce lo sfogo e prendo in prestito da Munch il suo urlo infinito, la sua intima sofferenza, per simboleggiare il grido di tutte le arti (pittura, letteratura, musica) di fronte al periodo di assoluto declino che la civiltà umana sta attraversando in questi anni caratterizzati da un impoverimento morale, sociale e culturale.
Avrò esagerato? Forse sì ... ma, come ho detto prima, è stato uno sfogo.
Ecco, ora posso tornare a celebrare la musica, la poesia, l’arte e la danza.
In fondo non sono mai venute meno, siamo solo noi che ci siamo distratti: dobbiamo riappropriarcene e non accantonarle mai più.
Concorso (anno 2009):
“IL GIORNO DEL MERCATO”, Borgo antico di Montorfano, Comune di Mergozzo (VB)
- Primo Premio sezione amatoriale e Secondo Premio Speciale giuria dei pittori -
Concorso (anno 2010):
“GIORNO DI FESTA”, Borgo antico di Montorfano, Comune di Mergozzo (VB)
- Primo Premio sezione amatoriale e Primo Premio Speciale giuria dei pittori -
Concorso (anno 2012)
"PREMIO MARE NOSTRUM MEDITERRANEO 2012" Ass. Cult. Accademia Euromediterranea delle Arti - Messina
Menzione Speciale "Per avere centrato il tema del mare attraverso la poetica rappresentazione, tecnicamente efficace, di un soggetto: "il bambino al mare" che suscita sentimenti di tenerezza, di gioia ...e recherche du temps perdu.
(Maria Teresa Prestigiacomo)