Location: Italy
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and my biography http://www.ligal.it/italiano/note.html
Emanuela Galli Ligal in arte Ligal
Vive in Padova, la città dove è nata nel 1958,
Dal 1978 ha trascorso un anno a Londra in Kensington Garden Square.
Fra il 1982 e il 1983 ha vissuto un’esperienza, durata un anno, presso il monastero
buddista, denominato Tosho-ji, a Tokio (Shinagawa-ku), guidata dal maestro Zen
Ban-Roshi e dalla famosa monaca irlandese Maura “Soshin” O’Halloran, , in cui ha scoperto ed abbracciato la filosofia Zen.
Successivamente ha vissuto per alcuni periodi in Toscana.
Ha cominciato disegnare all'età di diciassette.
Nel 1984, l'entrata nella sala di Matisse, con quadri di danza, al museo metropolitano ha contrassegnato un altro momento fondamentale nella sua vita artistica, "una rivelazione enorme", come segnala.
Allora ha deciso di seguire un corso d'arte all'Accademia delle arti fini a Venezia.
Nel 1996 inizia ha dipingere su tela
L'intensità in cui ha vissuto sempre la sua vita, profondamente è riflessa nelle sue opere, in cui l'impulso creativo è sopportato dal nucleo di tutte le sue esperienze precedenti.
Ligal, con il suo lavoro, esplora il dualismo fra la maschera e faccia, la verità e la menzogna, l'attualità e la virtualità, il sogno e la realtà, eterni ed umani che provocano un mistero e un mondo alchemico, un universo attraente delle sensibilità.
Emanuela Ligal
nasce e lavora a Padova ma ha soggiornato in Toscana, a Londra e, fondamentale per la sua crescita artistica e personale, è stata l’esperienza durata un anno presso il monastero orientale buddista Tosho-ji a Tokio, dove ha conosciuto la filosofia Zen.
Nel 2000 ha anche tenuto un’importante mostra personale a New York.
Emanuela Ligal ha sempre vissuto in modo profondo e tale intensità si riflette con forza e luminosità anche nei suoi quadri dove lo slancio creativo nasce dal nucleo di tutte le sue passate esperienze.
L’artista realizza dei lavori ad acrilico in cui il volto umano diventato maschera ne è soggetto.
Questi volti sono composti da frammenti di colori brillanti, dai toni ironici e gioiosi.
Mette in scena come in realtà ognuno di noi appaia sempre in modo diverso da ciò che è veramente, anche negli ambienti più quotidiani della nostra vita.
Ligal indaga, partendo dall’attenta osservazione ed analisi della condizione dell’uomo nella società moderna, l’eterno ed umano dualismo tra maschera e volto, verità e finzione, attualità e virtualità, sogno e realtà.
Il risultato è la presa di coscienza di come l’uomo sia costretto ad assumere un abito che soffoca il suo vero essere.
L’autrice, avvalendosi di queste figure, intende scoprire l’autentica identità che si nasconde dietro le apparenze umane e metterle a nudo nella loro patetica ridicolaggine ma anche in tutta la loro debolezza umana.
I colori, spesso dalle tinte contrastanti ed accese, sono stesi tramite campiture piatte e creano delle figure che rimangono a metà fra un volto umano ed una sua astrazione, tra fantasia e realtà.
Il voto umano tende gradualmente a perdere i connotati realistici per trasformarsi e fondersi in una dimensione fantastica.
Dall’osservazione dei dipinti di Emanuela Ligal nasce un’associazione piuttosto immediata con uno dei grandi maestri della letteratura, Luigi Pirandello.
Anche se attraverso un’indagine più gioiosa rispetto allo scrittore italiano, la Ligal compie un lucido impietoso smascheramento della relatività della condizione umana ricca di apparenze e sdoppiamenti di personalità, portandoci in un mondo misterioso ed alchemico di sentimenti, un universo attraente che spinge l’autrice italiana a scandagliare molti volti e sfaccettature.
Paola Trevisan
Emanuela Ligal known as "Ligal" in the artwork lives in Padova, the city where she was born in 1958, but in the past she has lived in Tuscany, London and, extremely important for her artistic and personal development, in the Tosho-ji in Kyoto, a Japanese Buddhist temple, where she discovered and embraced the Zen philosophy.
She started drawing at the age of seventeen. In 1984, the entry in the Dance Room of Matisse at the Metropolitan Museum marked another fundamental moment in her artistic life, a "huge revelation", as she reports. She then decided to study art at the Academy of Fine Arts in Venice. In 1996 she finally started to paint on canvass and from that day she has never stopped. She has exhibited around Italy, and in 2000 she held an important personal exhibition in New York City.
The intensity in which she has always lived her life is deeply reflected in her artworks, where the creative surge born from the nucleus of all her past experiences. Ligal, with her work, explores the eternal and human dualism between mask and face, truth and pretence, topicality and virtuality, dream and reality that result in a mystery and alchemic world, an attractive universe of feelings
Emanuela Ligal
born and work in Padua (Italy) but she has sojourned in Tuscany, in London and fundamental for her personal and artistic growth has been the experience lasted one year, at the oriental Buddhist monastery Tosho-ji in Tokyo, were she has known the Zen culture.
In 2000 she has make an important personal exhibition in New York.
Emanuela Ligal has always lived in a deep manner and such intensity is reflected with strength and brilliance also in her paintings where the creative fit born from the core of all her past experiences.
The artist realizes works in acrylic in which the human visage became mask is the main subject.
Fragments of bright colours, in ironical and joyous tones, compose these faces.
She put in scene how in reality everyone always appear in a different way from what he truly is, also in the daily environment of our life.
Ligal investigate, starting from an alert observation and analysis of the man condition in the modern society, the eternal and human dualism between mask and face, truth and pretence, dream and reality.
The result is the awareness of how the man is forced to assume a dress that stifles his real being.
The authoress, availing herself of these figures, she mean to disclose the authentic identity which hide itself behind the human appearances and lay them bare in them pathetic ridiculousness but also in all them human weakness.
The colours, often of bright contrasting tonalities, they are spread by flats background paintings that create figures which remain in the middle between a human visage and its abstraction, the fantasy and the reality.
The human face tends to lose the realistic personal characteristics to transform itself and to merge in a fantastic dimension.
Observing Emanuela Ligal paintings it rise an association rather immediate with one of the literature big master, Luigi Pirandello.
Also if through a kind of investigation more joyful than that of the Italian writer, Ligal makes a lucid pitiless unmasking of the relativity of the human condition rich of appearances and split personality, leading us in a mysterious and alchemic world of feelings, an attractive universe that induce the Italian authoress to probe many countenances and aspects.
By Paola Trevisan
Emanuela Ligal Galli nació en 1958 en Padua, Italia, donde vive y trabaja. Pinta y dibuja desde 1977. Vivió en Londres y en Toscana. Ha sido fundamental para su crecimiento personal y artístico la experiencia que duró un año, en el monasterio budista oriental Tosho-ji en Tokio, donde conoció la cultura de Zen.
En el año 2000 hace su primera exposición individual importante en Nueva York.
Emanuela ha vivido siempre de una manera profunda y tal intensidad se refleja con fuerza y brillantez en sus pinturas donde el ajuste creativo aflora de la base de todas sus experiencias previas. En la banalidad evidente de la existencia, ve la máscara que ella y otras personas utilizan en el ámbito diario.
La ironía, originalidad, son marcadas por las formas en negrilla y los colores brillantes, usados siempre con mucha habilidad. Se siente bien en la naturaleza, pero viviendo en una sociedad compleja, decidió ser artista.
Para sus trabajos utiliza el acrílico, los fragmentos de colores brillantes, en tonos irónicos y felices, componen estas caras. Investiga, a partir de una observación y un análisis acerca de la condición del hombre en la sociedad moderna, el dualismo eterno y humano entre la máscara y la cara, verdad, sueño y realidad. La cara humana tiende a perder las características personales para transformarse y combinarse en una dimensión fantástica.
Tarde o temprano, todos descubrimos dentro de nosotros mismos la capacidad que tenemos para auto-regenerarnos, sin buscar fuentes externas, simplemente buscando en nosotros mismos las energías para hacerlo.
Es como quitarnos una máscara y reconstruirnos en una nueva persona que se adapte mejor a las nuevas circunstancias que tenemos que hacer frente.
Es un circuito cerrado, en el cual la parte malvada y la energía negativa se cambian y se transforman en algo nuevo, peculiar y personal.
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Chi bussa alla mia porta 70 x80 acrilico su tela
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