"....Basile, quindi, è giunto ad una nuova fase del suo percorso pittorico. Ha cominciato a sporcare meno di rosso la sua tavolozza, rendendola più varia ed equilibrata. La stesura del colore diventa meno corposa e più fluida. La luce interna è completamente nuova, quasi abbagliante in alcune opere per un più vasto utilizzo del bianco o del giallo. Nelle sue tele colori tradizionalmente freddi come il blu ed il viola raggiungono la giusta quantità di tinta da risultare caldi ed accoglienti all’occhio di chi li osserva. I quadri di Basile non allontanano mai lo spettatore. Non c’è mai straniamento o inquietudine alienante, ma sempre una mano confortante che invita a viverli, anche quando questo significa accogliere simpateticamente il dolore dell’artista. Basile non si isola nel suo mondo pittorico, ma cerca costantemente l’altro, pone un invito, richiama con melliflua voce di sirena a intraprendere il suo sentiero di emozioni, esperienze, scelte, percezioni, visioni del mondo. In questo senso l’arte di Basile è sempre un’arte sociale."
Valentina Basile
critica d'arte